L’Accademia Telematica Europea è la prima realtà italiana a lanciare i primi corsi in realtà virtuale nel Metaverso in collaborazione con Impresa Radio Network, il programma di comunicazione multimediale per imprese, arti e professioni ideato da RADIO ANTENNA UNO.
“Abbiamo fondato l’accademia Telematica Europea ormai oltre 15 anni fa – spiega Claudio Pasqua – e da allora molte attività professionali sono migrate addirittura completamente online. Tra queste c’è la progettazione architettonica. E anche se in alcuni casi gli ambiti lavorativi sono rimasti fisici, hanno tuttavia acquisito una capillarità digitale, con esperienze inedite realizzate per aumentare l’esperienza soprattutto delle nuove generazioni, come la Generazione Z, come quella di acquisto negli store. Un processo progressivo, e che sta rivoluzionando non solo le nostre vite, ma anche lo stesso equilibrio economico mondiale”.
“Nel metaverso gli studenti possono provare la realtà virtuale e applicarla a case studies aziendali reale – afferma Ivana Canavesi – e tutto quanto senza la necessità di strumenti complessi da utilizzare, come caschi o visori. Basterà collegarsi anche solo con un semplice smartphone per accedere alle aule”.
“I corsi saranno organizzati con la partnership di Impresa Radio Network – spiega Carla Canapé, editrice dell’emittente RADIO ANTENNA UNO – e in alcuni casi realizzati con piattaforma digitale o in studio, e con l’ausilio dei nostri speakers professionisti per dare la possibilità alle aziende che prenderanno parte al progetto di entrare con noi nel metaverso e sperimentare nuove forme di comunicazione e brand awarenes”
Attualmente una delle principali parole d’ordine nel mondo della tecnologia, degli affari e della finanza, è un termine coniato da Neal Stephenson nel suo romanzo Snow Crash del 1992 per descrivere un mondo virtuale ampiamente utilizzato nel suo futuro immaginario, una distopia del XXI secolo. In Snow Crash, il metaverso è un mondo di realtà virtuale raffigurato come un mercato che circonda il pianeta in cui è possibile acquistare e vendere immobili virtuali e in cui gli utenti che indossano occhiali VR abitano avatar 3D la cui forma hanno la libertà di scegliere.
In termini più ampi, il metaverso è inteso come uno spazio virtuale graficamente ricco, con un certo grado di verosimiglianza, dove le persone possono lavorare, giocare, fare acquisti, socializzare – in breve, fare le cose che gli umani amano fare insieme nella vita reale (o, forse più al punto, su internet). I sostenitori del Metaverso spesso si concentrano sul concetto di “presenza” come fattore determinante: sentirsi come se fossi davvero lì e sentirsi come se anche le altre persone fossero davvero lì con te.
Questa versione del metaverso esiste probabilmente già sotto forma di videogiochi. Ma c’è un’altra definizione del metaverso che va oltre i mondi virtuali che conosciamo. Questa definizione in realtà non descrive affatto il metaverso, ma spiega perché tutti pensano che sia così importante. Questa definizione non riguarda una visione per il futuro o una nuova tecnologia. Piuttosto, guarda al passato e alle tecnologie ormai banali di Internet e degli smartphone, e presume che sarà necessario inventare il metaverso per sostituirle.
L’influente venture capitalist Matthew Ball, che ha scritto molto sul metaverso, lo descrive come “una sorta di stato successore di Internet mobile”. (Mark Zuckerberg, che l’anno scorso ha dato alla sua azienda Facebook il nome Meta e ha detto che il metaverso sarebbe stato il suo fulcro, ha usato una frase quasi identica; chiaramente, i saggi di Ball sono estremamente influenti sul pensiero della Silicon Valley.) Ricorda quando gli smartphone hanno rivoluzionato la tecnologia, il l’economia e la società stessa? Il metaverso dovrebbe essere uno spartiacque equivalente e molte aziende vogliono anticiparlo.